Ftalati e sicurezza alimentare: il ruolo del Tecnico della Prevenzione - Tecnico della Prevenzione

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Ftalati e sicurezza alimentare: il ruolo del Tecnico della Prevenzione

Gli ftalati, esteri dell’acido ftalico, sono una classe di sostanze chimiche di sintesi che si presentano come liquidi poco volatili ed incolori. Sono abitualmente utilizzati come additivi (e, precisamente, come ammorbidenti) nelle plastiche flessibili, soprattutto nel PVC (polivinilcloruro), rendendo il materiale elastico. In considerazione della loro notevole diffusione, gli ftalati possono rappresentare un rischio per l’uomo, correlato all’esposizione cronica, soprattutto per via orale (ad esempio, per ingestione di acqua ed alimenti contaminati). Poiché non formano legami stabili ed irreversibili con la materia plastica a cui sono addizionati, se a contatto con prodotti alimentari oleosi o, comunque, contenenti grassi, tendono a fuoriuscire dalla matrice e, quindi, a migrare nell’alimento.

Sono tra le sostanze di cui si conoscono gli effetti sul sistema endocrino, in quanto è noto che possono agire sia come stimolatori che come inibitori dell’attività ormonale.

Dal punto di vista tossicologico vengono classificati come “Interferenti Endocrini” (“Endocrine Disruptor Compounds” o “Endocrine Disrupting Chemicals”), gruppo di sostanze di vario genere, il cui nome deriva proprio dal fatto che sono considerate in grado di interagire in diversi modi con il sistema endocrino. Possono essere sia di origine naturale, sia prodotti da attività umane. Nell’ambiente si possono trovare e rilevare nell’aria, nel terreno, nell’acqua ed anche nei prodotti alimentari. A puro titolo di esempio, nell’ambito della lista dei principali interferenti endocrini, stilata dall’Unione Europea, figurano: il bisfenolo A, il benzene, la diossina e gli idrocarburi policiclici aromatici.

In base al Rapporto del Ministero della Salute del 2015, relativo alla “Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia”, per quanto riguarda la categoria dei contaminanti organici, – a cui gli ftalati appartengono, unitamente ai pesticidi, ai composti organo-clorurati ed alle diossine – i risultati dei controlli hanno mostrato, su un totale di 9.444 analisi effettuate, l’assenza di non conformità. Tale dato, sicuramente confortante, può e deve rappresentare uno stimolo a mantenere sempre alto il livello di attenzione, al fine di garantire la sicurezza degli alimenti e, quindi, tutelare la salute della popolazione.

In tal senso, il Tecnico della Prevenzione svolge e continuerà sempre a svolgere un ruolo di primaria importanza, avendo la precisa responsabilità, nell’ambito delle attività che riguardano il controllo ufficiale, di verificare l’idoneità dei M.O.C.A. (Materiali ed Oggetti a Contatto con gli Alimenti), di controllare l’idoneità della relativa documentazione e di effettuare i campionamenti necessari allo svolgimento delle successive analisi. Tutto ciò a garanzia della sicurezza igienica degli alimenti e, al tempo stesso, della salute dei consumatori.

Prof. Quaranta Gianluigi

Docente del Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

 

Principali riferimenti bibliografici e sitografici

  • http://www.iss.it/binary/rcca/cont/I_diesteri_dell_acido_ftalico.pdf
  • I controlli su materiali e oggetti a contatto con gli alimenti. Scheda informativa. 04/2014 (a cura di Alessandra Giuliani e Andrea Leonelli. ARPA Lazio, 2014)
  • Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità. Volume 14 – Numero 12 – Dicembre 2001
  • http://www.iss.it/binary/inte/cont/esposizione%20umana%20a%20sostanze%20chimiche.1110460179.pdf
  • Materiali a contatto con alimenti – Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=1173&area=sicurezzaAlimentare&menu=chimica
  • Rapporti ISTISAN 05/35 – Sicurezza alimentare e salute dell’infanzia (a cura di Francesca Maranghi, Francesca Baldi e Alberto Mantovani – Dipartimento di Sanità Alimentare e Animale – Istituto Superiore di Sanità).
  • http://www.iss.it/binary/inte/cont/rapporto%20ISTISAN%20Salute%20ed%20infanzia.1137746238.pdf
  • https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/interferenti-endocrini-aumentare-il-rischio-di-cancro#:~:text=gli%20interferenti%20endocrini%3F-

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